Publicitad R▼
⇨ definición de Calabritto (Wikipedia)
Publicidad ▼
Wikipedia
Calabritto comune |
|||||
---|---|---|---|---|---|
|
|||||
Dati amministrativi | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Campania | ||||
Provincia | Avellino | ||||
Sindaco | Gelsomino Centanni (lista civica) dal 16/05/2011 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 40°47′0″N 15°13′29″E / 40.78333°N 15.22472°ECoordinate: 40°47′0″N 15°13′29″E / 40.78333°N 15.22472°E | ||||
Altitudine | 480 m s.l.m. | ||||
Superficie | 51,66 km² | ||||
Abitanti | 2 560[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 49,55 ab./km² | ||||
Frazioni | Quaglietta | ||||
Comuni confinanti | Acerno (SA), Bagnoli Irpino, Caposele, Lioni, Senerchia, Valva (SA) | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 83040 | ||||
Prefisso | 0827 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 064014 | ||||
Cod. catastale | B374 | ||||
Targa | AV | ||||
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta) | ||||
Nome abitanti | calabrittani | ||||
Patrono | san Giuseppe | ||||
Giorno festivo | 19 marzo | ||||
Localizzazione | |||||
Sito istituzionale |
Calabritto è un comune italiano di 2.509 abitanti della Provincia di Avellino nell'Alta Valle del Sele in Campania.
Indice |
Il paese è situato a 480 metri s.l.m. in una pittoresca zona collinare, alle pendici del monte Altillo, l'estremità orientale dei monti Picentini. Ricco di sorgive (in parte captate dall'Acquedotto Monte Stella, che disseta 155 comuni della provincia di Salerno), tra i fiumi che attraversano il territorio comunale vi sono il Sele e il torrente Zagarone le cui acque formano la spettacolare Cascata del Tuorno. La vetta più alta è il monte Cervialto (1809 metri) punto di confine con Bagnoli Irpino, che è anche la cima più elevata della provincia di Avellino, seguono il Cervarulo (1632 metri), il Calvello (1579 metri) la cui vetta segna i confini con Lioni, Caposele, Bagnoli Irpino e l'Altillo (1432 metri).
La vegetazione si caratterizza per essere ricchissima di boschi. L'albero ad alto fusto maggiormente presente è il faggio (Fagus sylvatica) di cui si annoverano esemplari di notevoli dimensioni. Sono presenti, inoltre, numerosi ettari di territorio ricoperti da aceri (Acer opalus neapolitanum, Acer pseudoplatanus) e castagni. Il sottobosco è ricco di funghi, con una preminente diffusione di porcini e spugnole, e di tartufi neri.
Per la fauna, la principale specie che è ancora diffusa nelle montagne di Calabritto è il lupo. Figurano inoltre molti esemplari di gatto selvatico, volpe, cinghiale, tasso, ghiro, donnola, puzzola, nibbio reale, picchio nero.
Di origine presumibilmente longobarda, il paese acquista una certa importanza in epoca tardomedioevale (durante la dominazione angioina, aragonese); successivamente, divenuto feudo degli Estouteville (italianizzato in Tuttavilla), famiglia patrizia di Napoli, acquisisce il titolo di Ducato[2].
Durante il Regno di Napoli e il Regno delle Due Sicilie fu un comune appartenente al Distretto di Campagna, della Provincia di Principato Citra. Con l'unità d'Italia venne assegnato alla provincia di Avellino.
Calabritto è stato devastato da diversi terremoti; fra i più disastrosi vi sono quello del 1773[3] e l'ultimo di essi, avvenuto il 23 novembre 1980, che ha completamente raso al suolo il paese, provocando cento morti.
Negli anni novanta l'economia del paese, terminate le risorse dei fondi per la ricostruzione, va in crisi; da allora una pesantissima decrescita ha compromesso la situazione socioeconomica del paese.[4]
Tre sono state sostanzialmente le grandi ondate di emigrazione dall'Irpinia: la prima dopo l'unità d'Italia (soprattutto verso le Americhe), la seconda verso gli anni '50 del 900 (verso l'Europa: Germania, Francia, Inghilterra, ma anche in Australia), e la terza dovuta al terribile terremoto del 23 novembre 1980, che ha letteralmente spazzato via interi comuni, tra cui Calabritto. Intere famiglie si sono trasferite altrove muovendosi da Calabritto per sfuggire alle difficili condizioni economiche: nuove comunità di Calabrittani sono risorte in tante città estere, come Philadelphia, New York, Los Angeles, Vancouver, Londra, Caracas, Monaco di Baviera, Sydney, etc.[5][6] Un esempio di associazione calabrittana all'estero sono il Circolo Calabrittano Maria SS. della Neve di Londra e il Circolo Calabrittano di New York (Astoria).[7]
Le origini del nome |
Il nome "Calabritto" deriverebbe dal latino "Kalabrix", ua pianta spinosa simile al Biancospino[8]. Secondo una leggenda popolare locale il nome sarebbe dovuto alla presenza, in epoca medioevale, di una bella locandiera di facili costumi di nome Britta, che, per la sua bellezza, veniva acclamata dai commensali al coro di "Cala Britta".[9] |
Medaglia d'oro al Merito Civile | |
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.» — 23 novembre 1980 |
La maggior parte delle architetture di interesse storico-artistiche sono state distrutte dal terremoto del 1980. Fra gli edifici di rilevanza, sopravvissuti ai crolli sono da citare:
Ecco alcuni dei luoghi di maggiore interesse che si possono ammirare nelle montagne di Calabritto. Tra sorgenti, cascate e vallate, ettari di faggeti, castagneti e pinete si possono organizzare itinerari naturalistici e percorsi di trekking.
Abitanti censiti
Al 31 dicembre 2007 a Calabritto risultano residenti 22 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[10]
ReligioneLa maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene all'Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, ed ha due parrocchie:
L'altra confessione cristiana presente è quella Evangelica con una comunità:
Vicino Quaglietta nel 1995 è stato realizzato il centro Pilgrim Parking, la sede di Cristo è la Risposta, un gruppo itinerante evangelico interdenominazionale nato dal Jesus movement e presente in diverse nazioni; si svolgono conferenze internazionali, vi è attiva una scuola per missionari e svolge attività riabilitative per tossicodipendenti ed emarginati.[12] Tradizioni e folklore
Media e CulturaA Calabritto è diffuso un mensile di informazione che si chiama "Lu Bannaiuolu". Il giornale è edito dal 2000, ha una distribuzione di 1200 copie (trasmesse in abbonamento anche all'estero) e un sito: www.lubannaiuolu.net Geografia antropicaFrazioniIn base allo statuto comunale di Calabritto[13], l'unica frazione è[14]:
EconomiaGrazie ai fondi per la ricostruzione post terremoto, il paese negli anni ottanta ha vissuto soprattutto di edilizia e del suo indotto. Oggi possiede un'area industriale realizzata con la Legge 219/81 in cui sono attive solo poche aziende e gli occupati sono complessivamente un centinaio.[15] Nel settore agricolo molte famiglie si dedicano alla produzione e vendita di olio e castagne, due prodotti pregiatissimi ma poco conosciuti a causa di un mercato ridotto delle esportazioni in quanto non è presente nessuna azienda agricolo sul territorio. Pertanto la produzione resta familiare e senza la possibilità di etichettarla ai marchi Igo e Dop. Infrastrutture e trasporti
AmministrazioneAltre informazioni amministrativeIl comune fa parte della Comunità montana Terminio Cervialto. La gestione del ciclo dell'acqua è affidato all'Ambito Territoriale Ottimale Sele. Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele. SportLa Polisportiva Calabritto, associazione con oltre 150 iscritti, pratica il calcio, la pallavolo maschile e femminile e la boxe francese. CalcioIl comune è dotato di un campo da calcio regolamentare. La squadra del paese è la Polisportiva Calabritto, che gioca nel Campionato di seconda categoria - Girone Q.[2] Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni |
Publicidad ▼
Contenido de sensagent
computado en 0,047s