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⇨ definición de Epidemiologia (Wikipedia)
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Ver también
epidemiologia (n.)
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epidemiologia (s. f.)
medical science; medicine; medical specialty (en)[Classe]
(epidemico)[termes liés]
medicina[Hyper.]
contagio, epidemia, morbo - epidemiologist (en) - epidemiologico[Dérivé]
epidemiologia (s. f.)
Descripteurs EUROVOC (fr)[Thème]
Wikipedia
L'epidemiologia (dal Greco επι= sul, δημος= popolo e λογος= discorso, studio) è la disciplina biomedica che si occupa dello studio della distribuzione e frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione. Collabora con molte altre discipline come la medicina preventiva e clinica. Si occupa di analizzare le cause, il decorso e le conseguenze delle malattie.
Indice |
Scopi dell'epidemiologia:
Per raggiungere i suoi scopi l'epidemiologia si serve della statistica, basata a sua volta sulla matematica, e della demografia.
Per schematizzare, l'articolazione tradizionale dell'epidemiologia è in tre settori (anche se sono comuni i casi di interazione tra settori):
Descrive eventi sanitari come malattie, cause di morte e la presenza di fattori di rischio come, ad esempio, il fumo di tabacco, l'inquinamento atmosferico, ecc. È questa la branca che utilizza gli strumenti statistici detti misure di frequenza (come i tassi di incidenza o di prevalenza, rapporti) e informazioni di tipo demografico. Si pone come obiettivo quello di rispondere a domande come: "Chi si è ammalato? Dove? Quando?". L'Epidemiologia descrittiva contribuisce all'epidemiologia analitica. Gli strumenti d'indagine utilizzati dall'epidemiologia analitica sono:
Indaga e cerca relazioni causa-effetto tra fattori di rischio e malattie. Riprendendo l'esempio precedente, l'epidemiologia analitica cerca il nesso tra il fattore di rischio "fumo di sigaretta" e l'eventuale insorgenza di patologie legata ad esso (come cancro al polmone, enfisema, etc.) Si pone, quindi, come obiettivo quello di rispondere alla domanda: "perché?".
Gli strumenti d'indagine utilizzati dall'epidemiologia analitica sono:
Si occupa della risoluzione di una patologia, o di ridurne l'impatto tramite i metodi epidemiologici.
Valuta l'efficacia degli interventi sanitari adottati in seguito a indagini epidemiologiche. Studi di epidemiologia sperimentale possono essere sia di tipo preventivo (ad esempio la valutazione dell'effettiva riuscita di campagne di sensibilizzazione) che terapeutico (ad esempio sperimentazioni sui farmaci e tecniche operatorie). Gli studi in epidemiologia sperimentale si possono effettuare a singolo cieco, a doppio cieco o a triplo cieco; rispettivamente sono così definiti gli studi per cui: 1) solo i volontari non sappiano di stare nel gruppo dei controlli o degli sperimentali; 2) anche il ricercatore non sa chi appartenga ad un gruppo e chi ad un altro (lo sa solo il supervisore); 3) ci si affidi ad un ricercatore esterno.
Gli studi trasversali (o di prevalenza) sono studi che si basano sull'osservazione del campione in un preciso momento al fine di verificare la presenza di una malattia e contemporaneamente l'esposizione ad uno o più fattori di rischio (RF, o FR), o la presenza di qualsiasi altra condizione che possa essere associata al fenomeno che è oggetto dello studio.
Le indagini di prevalenza sono quindi molto simili agli studi descrittivi, ma si differenziano da questi in quanto non utilizzano dati già esistenti, ma prevedono il rilevamento diretto dei dati, riferiti ad un preciso momento od ad un definito periodo di tempo.
Uno studio trasversale può essere considerato come "una fotografia istantanea" del gruppo di soggetti esaminati (popolazione o campione), in relazione al fenomeno sanitario che è oggetto dello studio ed alle caratteristiche del gruppo stesso.
Le tappe di uno studio trasversale sono:
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