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Definición y significado de Ruanda

Definición

definición de Ruanda (Wikipedia)

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Frases

1638 Ruanda • Bandiera del Ruanda • Campionato di calcio del Ruanda • Chiesa cattolica in Ruanda • Federazione calcistica del Ruanda • Federazione cestistica del Ruanda • Federazione di rugby a 15 del Ruanda • Federazione rugby XV del Ruanda • Genocidio del Ruanda • Geografia del Ruanda • Missione di Assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda • Musica del Ruanda • Nazionale di calcio del Ruanda • Nazionale di pallavolo femminile del Ruanda • Nazionale di rugby XV del Ruanda • Nazionale di rugby a 15 del Ruanda • Provincia Meridionale (Ruanda) • Provincia Occidentale (Ruanda) • Provincia Orientale (Ruanda) • Provincia Settentrionale (Ruanda) • Ruanda ai Giochi olimpici • Ruanda-Urundi • Suddivisioni del Ruanda • Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda

Diccionario analógico

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Ruanda

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Ruanda
(dettagli)(dettagli)
Motto: Ubumwe, Umurimo, Gukunda Igihugu
(Traduzione: Unità, Lavoro, Patriottismo)

Generalità
Nome completo:Repubblica del Ruanda
Nome ufficiale:Repubulika y'u Rwanda
Lingue ufficiali:francese, kinyarwanda, inglese, swahili
Capitale:Kigali  (851.024 ab. / 2005)
Politica
Forma di governo:Repubblica
Capo di stato:Paul Kagame
Capo di governo:Bernard Makuza
Indipendenza:Dal Belgio
1º luglio 1962
Ingresso nell'ONU:18 settembre 1962
Superficie
Totale:26.338 km²  (144º)
 % delle acque:5,3 %
Popolazione
Totale (2004):7.954.013 ab.  (91º)
Densità:281 ab./km²  
Geografia
Continente:Africa
Fuso orario:UTC +2
Economia
Valuta:Franco ruandese
PIL (PPA)  (2005):12.171 milioni di $  (130º)
PIL procapite (PPA)  (2005):1.380 $  (161º)
ISU  (2005):0,452 (basso)  (161º)
Energia:27  kW/ab.
Varie
TLD:.rw
Prefisso tel.:+250
Sigla autom.:RWA
Inno nazionale:Rwanda rwacu
Festa nazionale: 

Il Ruanda (in francese Rwanda) è uno Stato (26.338 km²; 7.954.013 ab.; capitale Kigali) dell'Africa Orientale. Esso confina a ovest con la Repubblica Democratica del Congo, a nord con l'Uganda, a est con la Tanzania e a sud con il Burundi. Il Ruanda non ha sbocchi sul mare.

Indice

Storia

Il primo popolo a insediarsi nell'odierno Ruanda fu quello dei Twa, un'etnia di nomadi che vivevano di caccia e raccolta. Successivamente, nel primo millennio d.C., migrò in questo territorio una popolazione Bantu coltivatrice: gli Hutu. Nell'attuale territorio ruandese arrivarono dall'area etiope, nei secoli XIII-XIV, i Tutsi, un popolo nilotico prevalentemente allevatore di bestiame. I Tutsi, apparendo come "popolo superiore", ridussero alla schiavitù gli Hutu. Assunto il potere del territorio, lo divisero in staterelli e organizzarono una società a struttura piramidale, al cui vertice era il re, chiamato mwami. Il primo mwami la cui esistenza è certa fu Ruganza Bwimba (XV secolo), del clan dei Nyighinya. Negli anni successivi cominciò l'espansione del territorio ruandese, interrotta da invasioni da parte dei regni limitrofi di Nyoro e Rundi.

Il colonialismo

Per approfondire, vedi le voci Africa Orientale Tedesca, Ruanda-Urundi e Regno del Rwanda.

Durante il regno del mwami Rwaabugiri (1860-1895) giunse alla corte il primo europeo, il conte von Goetzen. La Germania prese controllo di quella che divenne l'Africa Orientale Tedesca, che ebbe come primo governatore proprio von Goetzen. Nel 1918 la Società delle Nazioni affidò questo territorio al Belgio come "mandato di tipo B" e, nel 1946, divenne un territorio in amministrazione fiduciaria del Belgio. Nel 1957 è stato fondato un partito per l'emancipazione degli Hutu, il Parmehutu, che, dopo l'indipendenza del Congo, nel 1960, si è ribellato alla casta dominante. Kigeri V, il ventunesimo ed ultimo mwami, eletto nel 1959, fuggì. Migliaia di Tutsi emigrarono in Burundi.

Dal 1960 al 1990

L'abolizione della monarchia fu sancita da un referendum. Il 1º luglio 1962 il Ruanda divenne uno Stato sovrano, una repubblica sotto la presidenza di Grégoire Kayibanda.

Nel dicembre del 1963 i Tutsi che si erano rifugiati in Burundi tornarono in Ruanda per riprendere il potere, anche per mezzo di stragi, ma non riuscirono nel loro intento. Forte fu, in tal occasione, la tensione fra Ruanda e Burundi e terminò quando anche il Burundi divenne una repubblica.

Nel periodo 1972-1973 le tensioni fra le due etnie divennero più pericolose. Nel luglio del 1973 il generale hutu Juvenal Habyarimana guidò un colpo di stato che depose Kayibanda. Il neopresidente fondò nel 1975 il Movimento Rivoluzionario Nazionale per lo Sviluppo (MRND), il partito unico del governo. Nel 1978 fu approvata mediante referendum la nuova costituzione e nel dicembre dello stesso anno, Habyarimana fu riconfermato come presidente.

Il Genocidio del Ruanda

Per approfondire, vedi la voce Genocidio del Ruanda.

Nel 1990 i Tutsi provarono invano un altro tentativo di golpe, invadendo la parte settentrionale dello Stato. Nel 1991 furono apportate modifiche alla Costituzione, introducendo, fra l'altro, il multipartitismo e la figura del primo ministro.

I premier che furono eletti negli anni successivi tentarono più volte un accordo fra i vari partiti, tra i quali il Movimento Repubblicano Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo e il Fronte Patriottico Ruandese (FPR).

Per secoli le tre tribù ruandesi Hutu (85%), Tutsi e Twa condivisero la stessa cultura, lingua e religione. Nel 1916 il Belgio assunse il controllo del Rwanda al posto della Germania ed instaurò un rigido sistema coloniale di separazione razziale e sfruttamento. Concedendo ai Tutsi la supremazia sugli Hutu, alimentarono un profondo risentimento tra la maggioranza Hutu. Nel 1959 i Belgi cedettero il controllo del Rwanda alla maggioranza Hutu. Con l'indipendenza ebbe inizio da parte delle istituzioni un lungo periodo di segregazione e massacri anti-Tutsi. Centinaia di migliaia di Tutsi e Hutu moderati furono costretti all'esilio. Nel 1988 alcuni rifugiati diedero vita ad un movimento di ribellione chiamato Fronte Patriottico Rwandese (RPF) rivendicando la loro patria. Nel 1990 dalla sua base in Uganda l' RPF sferrò un'offensiva contro il regime Hutu che fu fermata con l'aiuto militare francese e belga. Un periodo funesto di guerre e massacri continuò fino al 1993, anno in cui le Nazioni Unite negoziarono un accordo che spartiva il potere tra le parti. Per preservare il proprio potere, gli estremisti Hutu fecero in modo che l'accordo non fosse messo in atto e organizzarono uno dei più terribili genocidi della storia: tra il 6 aprile e il mese di luglio del 1994 venne massacrato un numero di persone non inferiore alle 800.000.

Dal 1997 a oggi

Nel 1997 furono avviati i primi processi per stabilire i responsabili del genocidio, ma dovettero subire rinvii a causa della mancanza di giudici. Nel frattempo centomila persone in attesa di giudizio affollavano le carceri. Un primo processo si concluse nel 1998, con la condanna a morte di ventidue persone considerate colpevoli di genocidio. Nel settembre di quell'anno il Tribunale Penale internazionale ha condannato l'ex premier Jean Kambanda all'ergastolo.

Nell'aprile del 2000 è stato eletto presidente della Repubblica il tutsi Paul Kagame, del FPR, che ha siglato, nel luglio del 2002, un armistizio con la Repubblica Democratica del Congo.

Le tensioni sono attualmente ancora vive (oggigiorno diecimila ribelli hutu sono ancora attivi in territorio congolese), ma esiste anche un serio desiderio di riappacificazione, come si è notato il 20 novembre 2002 in occasione di un concerto reggae che ha riunito 25mila persone di entrambe le etnie. Contemporaneamente, le truppe stanziate nella Repubblica Democratica del Congo sono rientrate in patria.

Nel 2003 le istituzioni politiche sono state modificate e approvate con il referendum del 26 maggio. Nel luglio dello stesso anno si sono tenute le elezioni presidenziali, che hanno riconfermato la carica a Kagame, e in settembre quelle legislative, che hanno visto il trionfo del FPR. Queste elezioni sono state considerate “un importante passo verso la riconciliazione e la democrazia" secondo l'amministrazione americana, mentre altre organizzazioni, tra cui la Chiesa cattolica e Amnesty International, rimasero perplesse dei risultati. Kagame vinse con il 94,3% di voti favorevoli, mentre il suo "principale" avversario, Faustin Twagiramungu, si fermò al 3,5% circa e contestò il risultato. Secondo le dichiarazioni di alcuni esponenti di Amnesty, il governo di Paul Kagame avrebbe sciolto già nel mese di Aprile 2003 il partito principale di opposizione e obbligato la popolazione ad iscriversi al FPR. Alcuni arrivarono a parlare persino di repressione politica [1] [2]

La responsabilità delle istituzioni e di alcune nazioni occidentali, che non si mobilitarono per fermare il genocidio, è stata ricordata dal presidente Kagame nel corso delle celebrazioni per il decimo anniversario dei massacri, nell'aprile del 2004.

Nel frattempo, avanzano i processi dei colpevoli, condotti dal Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (TPIR), alcuni dei quali si sono conclusi solo in tempi recenti. Per esempio, quello del colonnello Aloys Simba, condannato, il 12 dicembre 2005 a 25 anni di carcere per genocidio e crimini contro l'umanità e quello dell'ex sindaco della città di Gikoro, Paul Bisengimana, arrestato in Mali cinque anni prima e condannato il 14 aprile 2006 a 15 anni di prigione. Nel settembre del 2005 il Tribunale della comunità (gacaca) ha concesso a 774 prigionieri di lavorare alla costruzione di strade come pena alternativa alla detenzione in carcere.

Geografia

Il Ruanda dal Satellite
Per approfondire, vedi la voce Geografia del Ruanda.

Morfologia

Il territorio è prevalentemente montuoso (l'altitudine media è di 1700 m s.l.m.). I rilievi si sono sviluppati nell'era cenozoica, con la formazione della Rift Valley africana. La principale catena è quella dei monti Virunga (altezza media 2700 m), situati nel nordovest del Paese, a cui appartiene la vetta più alta (Karisimbi, 4507 m); nella catena sono presenti diversi vulcani attivi. La catena fa da spartiacque fra i bacini dei due maggiori fiumi dell'area, il Nilo e il Congo. La zona più pianeggiante è quella orientale, caratterizzata da numerosi laghi e acquitrini paludosi.

Idrografia

Il Ruanda è attraversato da numerosi fiumi a carattere stagionale, la cui portata d'acqua dipende dalle piogge. Il più importante è il Kagera, che lambisce i confini orientali del Paese e da cui ha origine il Nilo. A ovest scorrono il Ruzizi, che sfocia nel lago Tanganica, e il Luguka, un affluente del fiume Congo. Il lago più esteso è il Kivu (2650 km², 1459 m s.l.m.).

Clima

Il Ruanda si trova nella fascia equatoriale, ma, a causa della sua altitudine, presenta un clima temperato, considerato fra i più salubri dell'intero continente africano. La temperatura media è di 20 °C. Le precipitazioni non sono molto abbondanti (fra i 1000 e i 1400 mm annui, con valori maggiori sui Virunga) e sono concentrate in due stagioni delle piogge (marzo-maggio e ottobre-dicembre). Occasionalmente il paese viene colpito da periodi di siccità.

Popolazione

Demografia

Ci sono 7.954.013 abitanti in Ruanda (stima 2004). La densità di popolazione (281 ab./km²) è tra le più elevate del continente africano a causa della salubrità del clima. Le zone maggiormente urbanizzate sono le alte terre vicino alla catena montuosa occidentale, dove la densità di popolazione raggiunge i 350 ab./km², e le regioni vicine al Lago Kivu. Benché modificata dal genocidio del 1994, la dinamica demografica è in aumento, tanto che si prevede che la popolazione raggiunga i 12,5 milioni di abitanti nel 2025 e i 16,9 entro il 2050.

Gli insediamenti urbani sono costituiti da villaggi di capanne, diffusi soprattutto nelle regioni più elevate dell'altopiano. L'unico centro che ha la struttura di una vera e propria città è la capitale Kigali. Nyanza e Butare sono altri villaggi importanti per l'economia e per la burocrazia. La popolazione urbana raggiunge il 16,7% (2002).

Etnie

Il gruppo etnico più diffuso è quello degli Hutu (80%), cui seguono i Tutsi (19%) e i Twa (1%).

Lingue

Le lingue ufficiali della Repubblica sono il kinyarwanda e il francese. Ciononostante, dopo il genocidio del 1994, la complicazione dei rapporti con l'Uganda (anglofono) e l'intensificarsi dei rapporti con gli Stati Uniti, l'uso dell'Inglese non ha smesso di diffondersi tra la popolazione e nelle amministrazioni.

Religione

Le religioni più diffuse sono il Cristianesimo (74%), l'Animismo (25%) e l'Islam (1%).

Ordinamento dello stato

Suddivisione amministrativa

Per approfondire, vedi la voce Suddivisioni del Ruanda.
Cartina del Ruanda

In seguito all'entrata in vigore della nuova organizzazione amministrativa (2006) il Ruanda è oggi diviso in cinque province (intara), a loro volta suddivise in 30 distretti. Le province sono:

Istituzioni

Situazione sanitaria

La popolazione è difesa naturalmente da alcune malattie epidemiche (p. es., la malattia del sonno) grazie al clima del luogo. Ciò ha contribuito sia alla salute umana che a quella del bestiame. Tuttavia sussistono altri problemi sanitari:

  • la bassa speranza di vita alla nascita: 39 anni per i maschi, 40 per le femmine;
  • l'elevata mortalità infantile (10,36%, in calo negli ultimi anni);
  • la scarsità d'acqua (nel 2000, il 41% della popolazione non aveva accesso all'acqua potabile);
  • la diffusione di malattie quali la malaria (6500 casi ogni 100mila abitanti) e l'AIDS (il 6,3% della popolazione ne è ammalato).

Istruzione

Sistema giuridico

Il diritto ruandese è in gran parte ispirato al modello tedesco e a quello belga. Dal 2007 è stata abolita la pena di morte.

Politica

Il Ruanda è membro dell'ONU, dell'Unione Africana, del WTO e dal 2009 del Commonwealth.

Sistema politico

Il Ruanda è una repubblica presidenziale a parlamento bicamerale; il Presidente, eletto a suffragio universale diretto, resta in carica per cinque anni. Il Presidente attuale è Paul Kagame, del Fronte Patriottico Ruandese. Il Primo Ministro è Bernard Makuza, un altro esponente del FPR. Il potere legislativo è affidato alla Camera dei Rappresentanti (80 membri, di cui 24 donne) e al Senato (26 membri, di cui 12 scelti mediante elezione).

Economia

Il Ruanda è uno tra gli Stati poveri del mondo: ha un indice di povertà IPU-1 del 44,5%. Le cause della debolezza economica si trovano nella distanza dal mare, nella dipendenza economica dall'esportazione di tè e caffè e nella precaria situazione politica. Lo Stato ruandese, nonostante i recenti tentativi di incentivare l'economia migliorando le infrastrutture locali, dipende ancora molto dai finanziamenti esteri di Paesi dell'Unione europea (soprattutto del Belgio) e di enti come il Fondo Africano di Sviluppo, l'ONU e la Banca Mondiale. Nell'anno 2001 ha ricevuto 291 milioni di dollari come aiuti dai Paesi esteri che, comunque, non bastano a colmare il debito estero, che nel 2001 ammontava a 1316 milioni di dollari. Il PIL nel 2002 era di 1708 milioni di dollari; il PIL pro capite ammontava a 187 dollari.

La valuta locale è il franco del Ruanda (RWF), la cui unità è divisa in 100 centesimi.

Settore primario

La base economica del Paese è costituita dall' agricoltura di piantagione, che occupa la maggior parte della forza lavoro e che è stata introdotta in epoca coloniale prima dai Tedeschi e poi dai Belgi. Attualmente è oggetto dei piani governativi di sviluppo, finanziati con gli aiuti esteri, che hanno come obiettivi:

  • l'aumento della produttività;
  • l'estensione della superficie coltivabile (che comunque rimane esigua rispetto alla popolazione);
  • l'intensificazione dei rapporti commerciali.

Il settore ha uno sviluppo molto lento a causa dell'arretratezza delle strutture. Le produzioni sono insufficienti al fabbisogno della popolazione e sembra che ciò sia destinato a peggiorare, data la scoperta di processi di erosione causati dallo sfruttamento intensivo del suolo. Sono coltivati per il mercato interno la batata, la manioca, la patata, il sorgo, il mais e prodotti agricoli come i legumi. Sono coltivati per l'esportazione il caffè, il , il piretro, il tabacco, le arachidi, la soia e altre piante per l'estrazione di oli. La coltivazione del riso e della canna da zucchero ha dato risultati insoddisfacenti.

I boschi e le foreste sono poco sfruttati e coprono il 21% del territorio. Il legname è usato solo come combustibile.

L' allevamento è favorito dai vasti spazi a prateria e a savana, da un adeguato livello di precipitazioni e da una limitata diffusione delle zanzare tse-tse. Esso è tuttavia limitato dalla mancanza di spazi, di acqua, di mangimi di qualità e di servizi veterinari adeguati a fronteggiare le cicliche epidemie. Sebbene l'allevamento sia condotto con metodi arretrati, soddisfa le richieste interne. Sono allevati soprattutto bovini e caprini, specialmente per il latte.

La pesca è un'attività di modesta importanza, praticata soprattutto nel Lago Kivu, ma limitata dal depauperamento dei banchi di pesci.

Settore secondario

Il settore estrattivo è in sviluppo sin dal periodo della dominazione belga e riguarda la cassiterite (da cui si estrae poi lo stagno), il tungsteno, la columbite, la tantalite, l'oro, il berillio e il gas naturale. Quest'ultimo si trova in particolare sotto il Lago Kivu, in una delle riserve considerate più consistenti del pianeta (28,3 miliardi di metri cubi), ma l'estrazione è ostacolata dalla carenza di denaro.

Il settore metallurgico ha visto nel 1982 la creazione del primo impianto destinato alla produzione di stagno. Altre forme di industria prevedono piccoli stabilimenti per la trasformazione di prodotti agricoli, per la produzione di cemento e per la manifattura del tabacco.

Il Ruanda è autosufficiente dal punto di vista energetico, poiché l'energia elettrica è fornita da centrali idroelettriche.

Trasporti

Il commercio è ostacolato dall'insufficiente sistema di comunicazioni. Le ferrovie sono inadeguate a causa anche della conformazione morfologica del territorio; le arterie stradali sono poche, partono dalla capitale Kigali e raggiungono i confini con l'Uganda e il Burundi. Il Ruanda intraprende comunicazioni marittime con la Repubblica Democratica del Congo attraverso il Lago Kivu. Per collegarsi all'Oceano Indiano, invece, i Ruandesi devono attraversare l'Uganda e giungere a Mombasa, in Kenya. Le comunicazioni aeree sono garantite dalla compagnia di bandiera, Air Rwanda e dai due aeroporti di Kigali e Kamembe.

Commercio

Il commercio interno è poco sviluppato a causa della povertà della popolazione.

I commerci con l'estero sono più vivaci: le importazioni (soprattutto di macchinari, veicoli, combustibili, prodotti alimentari e manufatti vari; dal Kenya e dall'Unione Europea) superano le esportazioni (caffè, piretro, tè, pelli, cuoi, cassiterite, tungsteno).

Telecomunicazioni

Scarsa è la diffusione delle tecnologie delle telecomunicazioni. Ogni mille abitanti si contano in media 2,8 telefoni, 13,6 cellulari, 76 radio e 0,1 Internet host.

Ambiente

A causa dell'intenso sfruttamento agricolo, favorito dalla fertilità del terreno vulcanico e dall'alta densità di popolazione, la flora e l'ambiente naturali del Ruanda sono stati soppiantati in gran parte del paese. La guerra civile e i conseguenti spostamenti di sfollati hanno contribuito a danneggiare le aree precedentemente dichiarate protette. Rimangono comunque aree di savana erbacea; nella zona orientale prevale il paesaggio paludoso con boschi di papiri. Sui versanti dei Virunga si trovano foreste pluviali con eucalipti, acacie e palme.

Il 14% circa del territorio fa parte dei due parchi nazionali del Paese, il più importante dei quali è il parco nazionale dell'Akagera, al confine con la Tanzania, di elevata importanza faunistica (vi si trovano tra l'altro elefanti, ippopotami, coccodrilli, leopardi e antilopi). Presso i Monti Virunga si trovano ancora i rarissimi gorilla di montagna, a rischio d'estinzione.

Arte

File:Artigianato ruandese.JPG
Artigianato ruandese, ragazza che si pettina i capelli

Sport

Tradizioni

Bandiera

La prima bandiera del Ruanda, adottata nel 1962, era divisa in tre fasce verticali dei tre colori panafricani (rosso, giallo e verde), con al centro una lettera R nera che la distingueva dalla bandiera della Guinea. La nuova bandiera, adottata nel 2001, presenta tre bande orizzontali di colore azzurro, giallo e verde (rispettivamente simbolo della pace, della crescita economica e della prosperità), con un sole giallo a 24 raggi posto a destra nella fascia azzurra.

Note

  1. ^ Le opinioni di Casa Bianca, Chiesa e Amnesty ([1]).
  2. ^ I dati come riportati da RAInews24 al termine degli scrutini ([2]).

Collegamenti esterni

 

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