definición y significado de granito | sensagent.com


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Definición y significado de granito

Definición

definición de granito (Wikipedia)

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Sinónimos

granito (n.m.)

di granito

Ver también

granito (n.)

di granito

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Frases

Diccionario analógico

Wikipedia

Granito

                   
bussola Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo comune brasiliano, vedi Granito (Brasile).
bussola Disambiguazione – Se stai cercando uno dei prodotti della macinazione del grano, vedi Granito (grano).
Granito
ImmagineGranito
Granito giallo del Brasile
Categoria roccia magmatica
Sottocategoria Roccia intrusiva
Composizione chimica: SiO2: 72.04%
Al2O3: 14.42%
K2O: 4.12%
Minerali principali quarzo, feldspati (ortoclasio, sanidino, microclino), plagioclasio (albite)
Minerali accessori biotite, muscovite
Tessitura faneritica
Colore a seconda della provenienza può' essere: giallo, rosa, blu scuro, bianco
Utilizzo pavimentazioni, rivestimenti
Affioramento bandiera Italia (Alpi, Calabria, Sardegna)
Varietà granito sodico, granito charnockitico, leucogranito
Ambiente di formazione Zona di subduzione, Cordigliere e catene di collisione continentale.
Sezioni sottili di Granito
Sezione di Granito vista a un solo polarizzatore Immagine a nicol paralleli
Sezione di Granito vista a nicol incrociati Immagine a nicol incrociati
Si invita a seguire lo schema del Progetto Scienze della Terra

Il granito è una roccia ignea intrusiva felsica, con grana che va da media a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli. Il suo nome deriva dal latino granum (a grani), con chiaro riferimento alla sua struttura olocristallina.

Il granito è classificato tramite il diagramma QAPF, nel quale si colloca nel campo delle rocce sovrassature, ossia con contenuti di quarzo compresi tra il 20 e il 60%. Gli altri minerali fondamentali presenti sono i feldspati (ortoclasio, sanidino e microclino) e il plagioclasio (con composizioni più albitiche) e miche (biotite e in alcuni tipi di granito muscovite). Se il plagioclasio è quasi interamente albite il granito prende il nome di granito sodico, se nella roccia è presente anche pirosseno rombico la roccia prende il nome di granito charnockitico. Un'ulteriore varietà di granito sono i leucograniti, nei quali i minerali mafici sono estremamente ridotti. La densità media del granito è di 2,75 g/cm3 con un range che va da 1,74 g/cm3 a 2,80 g/cm3.

Indice

  Composizione chimica

La composizione media del granito è (in ordine decrescente):[1]

Per ottenere questa composizione si sono analizzati 2485 campioni provenienti da tutto il mondo. La percentuale di SiO2 si riferisce a tutti gli ossidi di silicio presenti (quindi anche quelli presenti nei silicati) e non soltanto al quarzo.

  Classificazione

Il granito è una roccia ignea intrusiva, si è quindi formato a seguito del lento raffreddamento di un magma che si è intruso a profondità comprese tra 1,5 e 50 km. Il processo di formazione del granito è comunque tuttora in fase di dibattito ed ha generato varie ipotesi e classificazioni dei graniti.

  Classificazione alfabetica

La classificazione alfabetica[2] distingue in:

  • I-graniti, derivante da rocce ignee, quindi metalluminosi-alluminosaturi.
  • S-graniti, derivanti da rocce crostali sedimentarie o metamorfiche, sono peralluminosi.
  • M-graniti, derivanti da cristallizzazione frazionata del mantello.
  • A-graniti, derivanti dall'interazione di un hot spot con la parte inferiore della crosta.

  Classificazione di Pitcher

La classificazione di Pitcher (1979) distingue due tipi di associazioni granitiche: l'ercinotipa e l'andinotipa. Ulteriori studi hanno portato a definire tre classi di graniti:

  • I-cordigliera o Andinotipi, rappresentati dai graniti delle Ande, caratterizzato da plutonismo di lunga durata, hanno origini calcalcaline
  • I-caledoniani, provengono da plutonismo breve e intenso,
  • S-ercinotipi, provengono da plutonismo breve e intenso ma si distinguono per l'abbondante presenza di muscovite, minerale presente a causa del loro protolito sedimentario.

  Classificazione di Pearce

La classificazione di J.A. Pearce tiene conto della concentrazione degli elementi in tracce. Gli elementi in tracce non influiscono sulle proprietà fisiche del sistema, ma la loro abbondanza è determinata dal loro ripartirsi tra le varie fasi in equilibrio, pertanto sono dei traccianti dei processi di fusioni e cristallizzazione. Si distinguono 4 tipi di formazioni tettoniche in base al contenuto in ppm di Rb, Y, Nb, Ta, Yb:

  • VAG, volcanic-arc granite
  • Syn-COLG, syncollisional granite
  • WPG, withing-plate granite
  • ORG, ocean-ridge granite

  Origine

  Particolare di un granito proveniente dallo Yosemite
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Origine del granito.

L'origine del granito è stata per molti decenni fonte di controversie e accese discussioni. L'ipotesi attualmente più diffusa è quella della genesi per cristallizzazione frazionata. Un'ulteriore ipotesi è quella della genesi per estremo metamorfismo.

  Genesi per cristallizzazione frazionata

Secondo questa teoria la formazione del granito va attribuita al lento processo di cristallizzazione frazionata che avviene all'interno della camera magmatica. Tramite questa teoria è quindi possibile spiegare le varie associazioni di rocce che troviamo nei plutoni come vari stadi dell'evoluzione del magma. Le associazioni plutoniche si possono utilmente schematizzare in due categorie principali:

In entrambe le associazioni il granito è comunque un punto di arrivo dell'evoluzione, in quanto rappresenta la roccia più differenziata. Questa evoluzione del magma viene rappresentata ottimamente nel diagramma del sistema granitico, dove tramite un grafico ternario di SiO2, albite e ortoclasio si può seguire il percorso di differenziazione di un magma sovrassaturo.

  Genesi per metamorfismo

In opposizione alla genesi per cristallizzazione frazionata alcuni geologi hanno formulato l'ipotesi della genesi per metamorfismo. Questa teoria spiega la formazione del granito grazie al metamorfismo estremo di anfiboliti e granuliti.

  Risalita e messa in posto

La risalita dei magmi dalla zona di origine (generalmente l'astenosfera) verso la crosta più superficiale avviene principalmente per contrasto di densità. Il movimento del magma nell'astenosfera può quindi essere efficacemente descritto con un modello di flusso in un ambiente poroso saturato con collasso dell'ambiente attraversato (Turcotte e Ahern, 1979). Al raggiungimento della litosfera il movimento del magma cambia per il comportamento più rigido del mezzo attraversato iniziando quindi a seguire vie preferenziali.

A seconda delle caratteristiche del magma (densità, viscosità, massa e perdita di calore) l'intrusione si fermerà a diverse profondità. Si distinguono quindi epiplutoni, plutoni di altro livello, e cataplutoni ossia plutoni di crosta medio-profonda. La messa in posto può, schematicamente, avvenire in due modi:

  • Intrusione forzata, sono intrusioni che esercitano una spinta sulle rocce incassanti deformandole.
  • Intrusioni permesse, sono intrusioni che avanzano per collasso delle rocce soprastanti il magma.

Un tipico meccanismo di intrusione permissiva è lo stoping nel quale le rocce incassanti si frammentano al tetto e ai bordi dell'intrusione liberando spazio per la risalita. Lo stoping è chiaramente riconoscibile ai bordi del plutone per la grande presenza di xenoliti.

  Distribuzione

  Località di ritrovamento dei graniti in Italia

In Italia sono assai diffuse rocce granitiche, localizzate nelle Alpi, in Calabria e in Sardegna. Esse appartengono a due cicli intrusivi distinti, connessi con l’orogenesi ercinica (fine dell’era paleozoica) e con l’orogenesi alpina (nell’era terziaria) e sono spesso associate, nella medesima massa intrusiva, con rocce ignee appartenenti ad altre famiglie (sieniti, dioriti, ecc.)

Le rocce granitiche intruse durante il ciclo dell'orogenesi ercinica sono quelle affioranti su vaste aree in Sardegna e in Corsica, per lo più graniti normali, ma talvolta anfibolici o alcalini, con anfiboli sodici, e inoltre i graniti della Sila, delle Serre calabresi e dell’Aspromonte, e quelli situati prevalentemente nella parte esterna dell’arco alpino (Monte Bianco, Massiccio del San Gottardo, ecc.); spesso questi graniti ercinici mostrano tessiture gneissiche, formate per fenomeni di metamorfismo regionale avvenuti, forse a più riprese, dopo la solidificazione delle rocce.

Un’altra serie di rocce ignee acide, di tipo granitico, si è intrusa durante il ciclo dell’orogenesi alpina (Val Masino, Adamello, Vedrette di Ries, Isola d'Elba). Il granito di Baveno è largamente usato come pietra da costruzione e ornamentale, analogamente al ‘‘ghiandone’’ della Val Masino, a struttura porfirica, di età terziaria. I graniti della bassa Val Sesia sono invece di età ercinica. I plutoni dell’Adamello, delle Vedrette di Ries, della Cima d'Asta, di Bressanone nel Trentino-Alto Adige, tutti di età terziaria, sono costituiti in gran parte da adamelliti, granodioriti e tonaliti.

  Arrampicata

  Un tor granitico.

Il granito è una delle rocce maggiormente apprezzate dagli arrampicatori, grazie alla sua grande aderenza e ai suoi sistemi di fratture. Alcune delle località più conosciute per arrampicare sul granito sono: il parco nazionale di Yosemite, lo Joshua Tree National Park, il massiccio del Monte Bianco (soprattutto nel gruppo del Mont Blanc du Tacul, l'Aiguilles du Dru e l'Aiguille du Midi), la Val Masino, la Sardegna (Dorgali), la Corsica e il Karakorum.

  Note

  1. ^ Harvey Blatt and Robert J. Tracy "Petrology" 1996
  2. ^ Chappell & White 1974; Hine et al. 1978

  Bibliografia

  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture - Mackenzie, Donaldson e Guilford - Zanichelli (1990)
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)
  • Magmatismo e metamorfismo - C.D'Amico, F. Innocenti, F.P. Sassi - UTET 2001

  Voci correlate

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  Collegamenti esterni

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