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⇨ definición de scherzo (Wikipedia)
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scherzare
burlare, canzonare, celiare, deridere, dileggiare, giocare, motteggiare, prendere in giro, trastullarsi
scherzare (v. intr.)
scherzare (v. trans.)
beffare, celiare, deridere, dileggiare, farsi gioco di, irridere, mettere in ridicolo, rendere ridicolo, ridicolizzare, schernire
scherzo (n.m.)
barzelletta, battuta, birichinata, brutto scherzo, buffonata, buffoneria, burla, canzonatura, celia, facezia, gag, gioco, lazzo, monelleria, motteggio, pagliacciata, presa in giro, scherzi, tiro
Ver también
scherzare (v. trans.)
↘ beffa, beffardo, canzonatorio, derisione, derisora, derisore, di derisione, dileggio, lazzo, schernitore, schernitrice, scherno ↗ grottesco, ridicolo, schernevole
scherzo (n.m.)
↘ buffona, buffone, burlona, burlone, c'è poco da scherzare, è una cosa seria, jolly, matta, mattacchione, tappabuchi
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⇨ (fare uno scherzo) • (scherzo per cui un oggetto • (scherzo per cui un oggetto, posto in bilico su una porta socchiusa, cade in testa al primo che l'apre) • (scherzo rozzo) • brutto scherzo • fare un scherzo • per scherzo • stare allo scherzo • stare allo scherzo*
⇨ Il magnifico scherzo • Lo scherzo • Personaggi scherzo di One Piece • Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada • Uno scherzo musicale K 522
scherzare (v.)
scherzare (v. intr.)
agire, comportarsi, condursi, contenersi, fare[Hyper.]
buffonata, burla, canzonatura, celia, gioco, lazzo, motteggio, scherzo - barzelletta, battuta, burla, canzonatura, celia, cosa ridicola, facezia, gag, presa in giro, scherzi, scherzo - buffone, giullare - buffona, buffone, burlona, burlone, jolly, matta, mattacchione, tappabuchi[Dérivé]
scherzare (v. tr.)
railler quelqu'un (fr)[Classe]
ridiculiser (fr)[Classe]
scherzare (v. tr.)
railler quelqu'un (fr)[Classe]
scherzo (s.)
burla; celia; presa in giro; scherzo; scherzi; canzonatura; facezia; gag; cosa ridicola*; barzelletta; cosa ridicola[ClasseHyper.]
argutezza, arguzia, battuta, battuta di spirito, facezia, spirito, spiritosaggine, umorismo[Hyper.]
divertirsi, ridere, spassarsela - celiare, motteggiare, scherzare - buffoneggiare, burlare - fare battute di spirito, fare dello spirito, imbavagliare - gagman, gagster, gagwriter (en) - buffona, buffone, burlona, burlone, jolly, matta, mattacchione, tappabuchi - burlesco, scherzoso[Dérivé]
scherzo (s.)
scherzo (s.)
scherzo (s.)
scherzo (s.)
scemenza[Hyper.]
fare il buffone, fare il clown, fare il clown/pagliaccio - frivolo[Dérivé]
scherzo (s.)
Wikipedia
Uno scherzo (o burla o anche beffa)[1] è una situazione creata per produrre un effetto umoristico o comico prendendosi gioco di qualcuno,[2] oppure è un semplice parlare per il gusto del divertimento, senza dare l'importanza normale alle parole.[3]
Indice |
Lo scherzo, modo di agire non impegnato ma simpatico, benevolo nei bambini, spesso più pericoloso e imprudente negli adulti[4] si distingue dalla barzelletta in quanto questa è una semplice storia umoristica che si racconta di solito nel corso di una conversazione[5] e dalla bufala, (parola d'origine romanesca, in inglese hoax), o panzana, notizia, oggetto o situazione incredibile e irreale, che può essere oggetto di riso o anche d'indisposizione.[6]
In letteratura si possono trovare burle in diversi luoghi, ma soprattutto in contesti "bassi" o carnevaleschi.
Una delle prime e più significative "burle" della letteratura è considerata quella di Ulisse ai danni di Polifemo in Odissea, IX.
La novella aveva spesso per oggetto una burla[7] e questo elemento si rirova spesso nel Decameron di Giovanni Boccaccio, soprattutto nella settima e nell'ottava giornata.
Una sua variante prende il nome di di facezia tra cui le celebri Facezie del Pievano Arlotto.
Anche nella favola è spesso presente una burla: da Fedro (con la burla e controburla tra volpe e cicogna), a Giulio Cesare Croce, che fa ordire beffe "argute" a Bertoldo. Celebri, sempre nell'ambito della letteratura per ragazzi, le burle di Gianburrasca (il personaggio creato da Vamba).
La poesia burlesca ebbe agli inizi (Cecco Angiolieri) un tono esternamente popolareggiante, ma in realtà è basata su un contesto culturale più elevato. Degenerò poi spesso su un livello più scurrile.[8]
Nel Novecento, scherzi celebri sono quelli di Moscarda (in Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello) e la burla riuscita di Italo Svevo.
Fuori dalla letteratura italiana, si ricordano il Till Eulenspiegel (libro anonimo e popolarissimo in Germania in cui un contadino si fa beffe di artigiani e borghesi), il Gargantua e Pantagruel di Rabelais, il Don Chisciotte di Cervantes.
Uno scherzo che rientra parzialmente nell'ambito letterario è il cosiddetto Affare Sokal: uno scherzo/esperimento ordito dal matematico Alan Sokal ai danni della comunità dei critici letterari postmodernisti.[9]
Sugli scherzi è incentrata la trasmissione televisiva di successo Scherzi a parte che ha avuto come precedente Candid camera e, in Italia, Specchio segreto, trasmissioni basate sulla comicità delle reazioni a scherzi, riprese da telecamere nascoste.
Col nome inglese di Prank ("scherzo, burla")[10] si indicano inoltre il nome di due personaggi del telefilm Flash.
Per analogia, si parla di scherzo anche in riferimento a particolari giochi d'acqua e di luce, disposti in modo da ottenere effetti piacevoli, bizzarri o inattesi.[11]
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